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Artista: Prompt Dsgn

Tecnica: tecnica mista su tela

Misure: 90x60

Anno: 2023 

 

Opera in gara al concorso 'Dov'è l'Amore'

 

 "Τὸ μὴ γενέσθαι κρεῖσσον ἢ φῦναι βροτοῖς." ovvero 'Non esistere è meglio di esistere per l'essere umano' vortica attorno ad una profonda e comune  manifestazione del sentire: la filantropia. 

La tematica dell'amore, come diverse altre, nella società contemporanea è spesso osservata superficialmente e identificata dogmaticamente in categorie prestabilite da cui è difficile estraniarsi: un oggetto di osservazione è ritenibile "bello" poiché per esso è già stata pensata una definizione; un oggetto di osservazione è ritenibile degno di affetto poiché ad esso è stato precedentemente ed arbitrariamente attribuito un determinato valore. "Amore" è, quindi, agli occhi della massa, ciò che simbolicamente è già conosciuto e niente oltre: tutto ciò che sconfina nell'essere Altro non è definibile con tale valore poiché incompreso, additato, reso superficiale, non osservato con profondità di intelletto e sensibilità.

In una tale condizione, la citazione euripidea del titolo, sinteticamente tradotta in “Non esistere è meglio di esistere per l'essere umano”, è identificata come ultima estenuante annunciazione dell'Individuo esistente nell'Essere in sé e nella società. Euripide, profondo critico della sua contemporaneità e del pensiero e del comportamento degli umani in essa, veniva definito ''eretico'' perché osservatore di un oltre fin troppo complesso per i suoi contemporanei. Un'analogia sorge, ricalcando la citazione visiva, con Hans Bellmer e le sue bambole, creazioni troppo spesso definite malate da una società inconsapevole dei principi e delle intenzioni dell'artista, ovvero quelli di porsi contro un regime, quello nazista, e un'esasperazione di esso: l'eugenetica.

In un salto temporale di secoli, le manifestazioni disperate e grottesche di Euripide e di Bellmer appaiono come irrisolvibili ed irrimediabili, ma è necessario, oggi, osservare la loro forza di azione avversa, la loro presa posizione che parla - urla - di una forma di amore ben poco considerata, tanto cara a Leopardi, che riguarda tutti noi esseri umani: l'amore filantropico.

La volontà di dare voce ad autori ritenuti ormai troppo antichi e desueti e ad artisti da sempre poco conosciuti perché ritenuti malati e ostentatori di perversioni ci inserisce nel contesto della più sentita filantropia riguardante  esseri umani che della loro esistenza hanno fatto battaglia contro una cruda ed irrimediabile forma di disumanizzazione.

Così come con altre anime a cui rivolgiamo il nostro profondo rispetto ed il nostro profondo amore, speriamo di dar voce ed importanza alle personalità qui riportate - Euripide ed Hans Bellmer - in questa opera e nel nostro manifesto “Teoria del Dissacrare ovvero teoria del Sentire”, portando oggi le loro parole e la loro arte in mostra come rito comune e fruibile da tutti coloro che hanno la sensibilità di osservare e sentire un amore proprio agli esseri umani. È possibile o utopico estendere l'essenza dell'amore proprio di un duale nucleo all'umanità intera?

 

Τὸ μὴ γενέσθαι κρεῖσσον ἢ φῦναι βροτοῖς

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